Assistenza domiciliare o in strutture protette?
Girano su FB da un po’ di tempo dei post che cercano di diffondere e promuovere un clima socio-politico favorevole alla diminuzione delle risorse da destinare alle strutture residenziali per anziani e disabili in genere per sostenere invece l’assistenza domiciliare.
I promotori di questa campagna sostengono che favorire la permanenza dell’anziano parzialmente o totalmente autosufficiente nel proprio habitat familiare da una parte lo aiuterebbe “a stare meglio” e dall’altra permetterebbe alla istituzione pubblica un significativo risparmio economico.
Quando si parla di persone bisognose di assistenza continua, e quindi soggetti passivi, è necessario tener conto di alcuni aspetti non secondari che in estrema sintesi cercheremo di evidenziare;
Condividiamo la prassi che la scelta deve essere fatta dalla persona anziana/disabile: se questa non vuole lasciare la propria casa va aiutata a farlo. Ben venga quindi che l’istituzione pubblica investa in questo senso, ma ciò sia fatto senza penalizzare gli altri servizi, anche se più costosi; affrontare questo tipo di problematiche in termini solo economici è di principio sbagliato e nel tempo controproducente.
NO pertanto a campagne a favore di un servizio per sfavorirne un altro; chi possiede le chiavi decisionali deve avere la capacità di mettere in campo la più ampia gamma di soluzioni possibili, in modo che il nostro anziano/disabile possa trovare quella più rispondente alle sue necessità.
E’ un suo e nostro diritto.
Giovanni Marcacci
Presidente Fondazione Comunità Marscianese onlus