Tutto fermo? Piantumazione e raccolta continuano. La quotidianità ancora ci guida.
Questa settimana è stata scandita da due eventi, che prima avremmo gestito in altro modo e vissuto con serenità. Oggi tutto acquista il sapore dell’impresa titanica.
Il 6 maggio abbiamo consegnato alla Casa di Riposo “Vincenzo Sereni” l’ultima raccolta del nostro orto terapeutico. Come sempre siamo stati accolti (a distanza) con gioia e gratitudine anche se quello che abbiamo potuto donare non è stato molto. https://comunitamarscianese.it/2020/04/20/lorto-terapeutico-ha-iniziato-a-dare-i-suoi-frutti/?fbclid=IwAR0_ZF7kHVWyUa46Jkb3FOdKk3hr0PzhV44IDHVhR-W-3M6MkiCYh5wKVE0
Con gli accorgimenti e i limiti imposti dalla situazione può sembrare anche insensato voler perseguire quel poco di normalità che torna piano piano a mostrarsi. Ma è la speranza degli sguardi e la felicità degli incontri che ci infondono coraggio.
Lo stesso giorno abbiamo dato il via alla piantumazione con l’aiuto del nostro prezioso Luciano Luchetti.
Un’attività che, in tempi non sospetti, avevamo programmato insieme alla scuola. Precedentemente i bambini hanno sempre partecipato a queste iniziative con lo stupore e l’entusiasmo di cui solo loro sono capaci.
Quanto ci piacerebbe dirgli che se anche non ci hanno potuto aiutare nella piantumazione di pomodori, peperoni, melanzane e fagiolini, li raccoglieremo insieme in un giorno di sole, sporcandoci le mani e immaginando quanti piatti si possono preparare con le verdure da loro raccolte.
Ma la verità è che non sappiamo se e quando questo potrà avvenire.
Però ci piace immaginare la fase che stiamo vivendo come il momento della semina.
Tutto sembra fermo, non si vede ancora nulla. Eppur si muove. C’è un fermento, c’è la vita che dalla terra, invisibile, torna a premere. Mette radici, per un futuro, la cui raccolta speriamo sarà più che buona.
La civiltà ebbe inizio quando per la prima volta l’uomo scavò la terra e vi gettò un seme.